Il mio lavoro non è insegnarti come fare il genitore, ma sostenere la persona che c’è dietro a questo ruolo.
Significa che partiamo da te: dai tuoi valori, dai tuoi obiettivi, dalle tue esperienze vissute e da come tutto questo influenza la relazione che vuoi costruire con tuo figlio.
Insieme esploriamo il tuo universo personale e quello familiare, e il modo in cui orientano le tue decisioni, le tue sfide e le tue risorse.
Nelle nostre sessioni ti offro empatia, comprensione e supporto.
Ti porrò domande stimolanti che potrebbero mettere in discussione le tue convinzioni e aprire nuove prospettive. O magari rafforzare ciò in cui credi.
Questo è uno spazio per riflessioni oneste, soluzioni creative e conversazioni significative.
Da parte mia sentirai accoglienza, compassione e curiosità, mai giudizio.
Nel mio lavoro seguo un approccio centrato sulla persona e sui punti di forza, che si fonda sull’Appreciative Inquiry e sulla Reflective Inquiry.
Insieme scopriamo ciò che funziona, ciò che conta davvero per te e come valorizzare le risorse che già possiedi.
Essere genitore è qualcosa di profondamente personale, non esiste un unico modo “giusto” di farlo.
Ti accompagno nel far emergere la tua saggezza, la tua creatività e la tua fiducia in te stesso - sia come genitore che come persona.
Conosciamoci.
Offro una chiamata conoscitiva GRATUITA di 30 minuti: un'occasione per parlare di ciò che stai cercando, fare domande e capire se possiamo lavorare bene insieme.
Il cambiamento richiede tempo, soprattutto quando si tratta di relazioni umane. Di solito lavoro con i clienti con percorsi di 8-10 sessioni settimanali da 1h ciascuna, ma il numero di sessioni è flessibile in base alle tue esigenze. I clienti abituali spesso tornano per percorsi più brevi e mirati, di 2-4 sessioni.
Puoi pagare per singola sessione oppure scegliere un pacchetto scontato, se preferisci impegnarti in un percorso completo fin dall'inizio.
Le tariffe partono da R600. Per maggiori informazioni, consulta le FAQ.
La mia attività di coaching non è su Instagram. Se vuoi sapere il perché, ne parlo qui.
